Nel XVII e XVIII secolo si chiamava โGran Tourโ ed era un viaggio di formazione che i giovani nobili borghesi anglosassoni facevano nellโEuropa continentale. Ai giorni nostri eฬ โlโanno sabbaticoโ conosciuto anche come โthe gap yearโ per quelli che non possono fare a meno di usare parole straniere: un lasso di tempo per accrescere la propria autonomia e autostima, ed esplorare il mondo, acquisendo gli strumenti e la sicurezza per affrontarlo.
Ed eฬ proprio il caso di Elisa il cui anno sabbatico post maturitaฬ eฬ durato ben 15 mesi e che eฬ attesa dai genitori impazienti di conoscere non solo le sue esperienze vissute ma anche le sue decisioni in merito al prossimo futuro. Il padre Carlo, chirurgo di chiara fama, vorrebbe finalmente risposte concrete ovvero lโiscrizione allโuniversitaฬ, medicina, e la pianificazione di una carriera costellata di successi personali ed economici. La madre Laura, laureata in psicologia senza aver mai esercitato, si aspetta una crescita interiore e una maggiore consapevolezza. I preparativi fervono, lโemozione sale e quando Elisa suona il campanello di casa eฬ grande la gioia di rivederla e altrettanto grande il desiderio di conoscere i particolari di questa avventura durata piรน di un anno.
Gli abbracci, i baci, la commozione lasciano spazio alle domande non solo sul tempo trascorso lontano da casa ma anche su cioฬ che questa grande opportunitร ha regalato a Elisa. Le domande di Carlo e Laura si fanno sempre piuฬ pressanti e quella che doveva essere unโallegra cena di benvenuto e un ricongiungimento familiare saraฬ la scintilla che faraฬ scattare sentimenti mai esplicitati, rancori sopiti, sottili ipocrisie fino ad arrivare a svelare scomode veritaฬ.
E i veri protagonisti, i due genitori che agli occhi del mondo sembrano una coppia collaudata e ben assortita, calano la maschera indossata per anni mostrandosi finalmente per quello che sono in un continuo rimbalzare di colpe, responsabilitaฬ, silenzi, meschinitaฬ come in un set di tennis dal quale peroฬ nessuno esce vincitore.
In scena, Monica Faggiani e Arturo Di Tullio duettano con maestria, alternando momenti comici e allegri ad altri in cui il sarcasmo e le battute velenose fanno da padrone come nella migliore tradizione della commedia allโitaliana.
โLโAnno Sabbaticoโ eฬ uno spettacolo che, con toni ironici, pungenti e dissacranti, mette in luce lโipocrisia e le falsitaฬ che spesso si nascondono nelle cosiddette โfamiglie perfetteโ che corrispondono quindi a certi canoni dettati da quel perbenismo che pare faccia parte dellโarredamento di molte case. Risate amare, dunque, e una riflessione profonda su quelli che vengono normalmente considerati i โvaloriโ e che invece spesso sono solo retaggi ancestrali dei quali eฬ difficile liberarsi.
di Valeria Cavalli
regia di Alberto Oliva
con Monica Faggiani, Arturo di Tullio, Flavia Marchionni

