di August Strindberg
In una notte di mezza estate, nell’euforia dei festeggiamenti, in cui miserie e nobiltà potranno mescolarsi, la signorina Giulia cerca di sedurre l’ambizioso e affascinante servo Jean, che già intrattiene una relazione con Kristin. Jean, segretamente innamorato di Giulia sin dai tempi dell’infanzia, cerca inizialmente, vista la sua condizione, di resisterle; ma il suo negarsi non fa altro che esaltare Giulia, spingendola ad offrirsi a lui in modo sfrontato. Lusingato dalle sempre più insistite attenzioni, in Jean iniziano ad emergere dall’ombra pulsioni bivalenti: la voglia di rivincita sociale e la mentalità di “servo” nella quale è confinato. Intrecciato a provocazioni perverse e al rapporto servo-padrone, fra Giulia e Jean nasce uno scabroso gioco erotico a tratti degradante, che li condurrà alla “trasgressione”. Entrambi hanno intercettato la follia dell’altro e l’IO, che non dispone delle passioni, collassa, lasciando campo aperto alla feroce lotta degli impulsi. Due anime ribelli, sedotte dal rischio, si scambiano continuamente il ruolo di dominante e dominato mentre tentano disperatamente di uscire dalle loro insoddisfacenti vite. La “vibrazione/frequenza” tra Jean e Giulia è rivoluzionaria, fuori norma, quindi pericolosa per il quieto vivere di una società ubbidiente e razionale in grado soltanto di giudicare e nascondersi dietro concetti moralistici. Giulia, in quel darsi via, in quello strapparsi da sé, irradia energia fino a morire come una stella, mentre per Jean, quella luce abbagliante, simboleggia il canto del cigno, il tramonto del suo sogno segreto. Testimone della spietata sfida tra eros e sopraffazione, la quieta e realista Kristin consapevole di non poter pretendere altro dalla vita se non quello che la sua condizione sociale può concederle. Il testo, scritto nel 1888 ci offre la possibilità di sperimentare una narrazione emotiva, carica di fisicità, per far emergere dall’ombra passioni autodistruttive, paure ancestrali, desideri proibiti. In quella magica notte d’inizio estate, Giulia e Jean, anime strappate, consumano per intero il loro autentico desiderio di vivere.
Regia Gianni Leonetti
Con Camillo Ciorciaro, Serena Cino, Francesca Di Meglio
Scene Mauro Banella – Musiche originali Marco Schiavoni – Costumi Gdf Studio – Disegno Luci Giovanna Venzi
Produzione TEATRO INSTABILE SOC. COOP.

