Apologo sul tradimento della rivoluzione, pamphlet dalla scrittura tersa, incalzante, “favola” allegorica in cui la trasparenza dei riferimenti politici mai scade in didascalismo, La fattoria degli animali (1944) è assurto a piccolo classico della letteratura anglosassone del ‘900. Con pessimismo profetico, che anticipa l’utopia infernale di 1984, Orwell sembra spiare, assieme agli animali traditi e umiliati, il banchetto sguaiato e rissoso cui s’abbandonano i vecchi e i nuovi padroni. Questa favola distopica fa riflettere su un diritto e su un principio spesso dato per scontato. La libertà di pensiero e di espressione è sempre minacciata. Anche nel proprio ambiente.

