Di Euripide
Tra tutte le tragedie euripidee, quella dedicata a Elena è la più trasgressiva e innovativa: rovescia il mito di Elena. Euripide mette in scena la personificazione della traditrice per eccellenza e ne fa una donna ideale, fedele a Menelao e madre piena di rimpianti per aver abbandonato la figlia Ermione. Spogliata dal mito e dalla tradizione, la vera Elena per Euripide è stata condotta per volere degli dèi in Egitto, dove protetta dal re Proteo è rimasta fedele al marito, mentre a Troia, con Paride, vive un fantasma, fabbricato d’aria, in tutto e per tutto identico ad Elena. Euripide si diverte a complicare la trama, già di per sé sorprendente nell’incostante oscillazione delle responsabilità divine e umane, creando un crescendo di situazioni al limite del surreale, fino ad un imbroglio che permette ad Elena e Menelao, nel frattempo entrato anche lui nel vortice della trama, di lasciare l’Egitto. L’impossibilità di distinguere tra apparenza e realtà e di conoscere la verità che emerge dal prologo si rivelerà un vero e proprio leitmotiv della tragedia. Menelao è suo malgrado il protagonista di una delle scene più umoristiche e allo stesso tempo riflessive della tragedia: quella del riconoscimento con Elena. E’ una tragedia anomala dato che la sua struttura drammaturgica l’allontana dalle altre tragedie sia per contenuti che per forma. Di satira e di scene brillanti ne sono piene le pagine di questa Elena euripidea. Il lieto fine imposto dal deus ex machina, ricompone la tragedia tra le fila del Mito, presagendo l’immortalità di Elena e la vita sull’isola dei Beati di Menelao.
Adattamento e Regia Nicasio Anzelmo
Con Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, Ruben Rigillo, Alessandro D’Ambrosi
e con Anna Lisa Amodio, Chiara Barbagallo, Emilio Lumastro
Scene e costumi Vincenzo La Mendola – Musiche originali Giovanni Zappalorto – Movimenti coreografici Barbara Cacciato
Produzione ASSOCIAZIONE CITTÀ TEATRO

