La figura di Barbablù è un archetipo che incarna metaforicamente il male.
Ha attraversato la letteratura, il cinema, il teatro, la danza e l’opera lirica. Qui i protagonisti sono due testimoni, ispirati ai gemelli della Trilogia della città di K di Ágota Kristóf, che portano il pubblico in un viaggio attraverso una moltitudine di Barbablù. Come scienziati analizzano le infinite possibilità di follia e perversione dell’essere umano.
Tema dello spettacolo è così il male assoluto, quel delitto talmente grave che non può essere espiato attraverso un atto di redenzione. E quale strada diventa possibile quando il male eccede la misura umana?
I due testimoni troveranno la risposta nel concetto di perdono elaborato dal filosofo Jacques Derrida, come unica soluzione al male assoluto: solo l’imperdonabile si può perdonare, senza che si cancelli l’oggetto per cui deve avvenire il perdono.

