In un tragico incidente stradale il 9 novembre 1961 si schiantò la via italiana alla Sylicon Valley. Sull’automobile diretta a Ivrea, quartier generale della Olivetti, viaggiava il trentasettenne Mario Tchou, ingegnere visionario che custodiva il brevetto di un nuovissimo calcolatore che avrebbe proiettato l’Italia all’avanguardia nel mondo nella sperimentazione tecnologica sull’intelligenza artificiale. Ma tutto ebbe fine quella mattina. Elea 9003, capolavoro della Olivetti guidata da Mario Tchou, insieme musa del pensiero e macchinario tecnologico, rivive sulla scena attraverso il racconto di un personaggio misterioso e ripercorre una pagina esaltante e drammatica della nostra Storia recente, indagando la figura di un genio tra utopia e fragilità.
ideazione percorso Radici di Maria Eugenia D’Aquino, Livia Castiglioni, Alberto Oliva drammaturgia Livia Castiglioni
con Maria Eugenia d’Aquino regia Alberto Oliva
installazione scenica Ernesto Jannini musiche originali EASuite Maurizio Pisati luci Manfredi Michelazzi (AILD)
consulenza storica e scientifica Massimo Mazzotti, Director Professor Department of History University of California, Berkeley; Renato Betti, matematico
testimonianze Paolo Mamo, nipote di Mario Tchou, AD Altavia e Presidente di Plef – Planet Life Economy Foundation
voci off Riccardo Magherini, Alessandro Pazzi costruzione scene Eliel Ferreira de Sousa
con il sostegno di InFieri S.R.L – Business Strategy e promosso da Associazione Culturale MIX produzione PACTA . dei Teatri
 
								

 
         
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
															 
			 
			 
			 
			 
			