Mario Bruenllo, violoncello | Maria Semeraro, pianoforte | Daniele Orlando, violino | Tommaso Lonquich, clarinetto
con la straordinaria partecipazione di Enzo Bianchi, voce narrante in “Vigilia di guerra”
PROGRAMMA
Olivier Messiaen (1908 – 1992)
Quatuor pour la fin du temps
Liturgie de cristal
Vocalise, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps
Abîmes des oiseaux
Intermède
Louange à l’éternité de Jésus
Danse de la fureur pour les sept trompettes
Fouillis d’arcs-en-ciel, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps
Louange à l’immortalité de Jésus
Nel 1939, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Messiaen è richiamato dall’esercito. L’anno seguente, a Nancy, il compositore cade prigioniero dei tedeschi ed è internato nel campo di Görlitz, nella Slesia polacca (oggi in Sassonia), Stalag VIII A. Qui incontra altri tre musicisti: Jean Le Boulaire (violinista), Henri Akoka (clarinettista) ed Etienne Pasquier (violoncellista). Nello zaino militare Messiaen reca con sé una piccola biblioteca di partiture e carta da musica; per i compagni di prigionia compone dapprima un Trio e quindi, pensando all’aggiunta di se stesso come pianista, il Quatuor pour la fin du Temps. La prima esecuzione avviene con sgangherati strumenti di fortuna il 15 gennaio 1941, nel gelo, davanti a cinquemila prigionieri: «Mai», ricorderà più tardi Messiaen, «ho avuto ascoltatori più attenti e comprensivi».
 
								

 
         
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
								 
															 
			 
			 
			 
			 
			